Distanza cieca

Figura 1: La distanza cieca del radar

Figura 1: La distanza cieca del radar

Figura 1: La distanza cieca del radar
Cos’è la „distanza cieca” del radar?
Distanza cieca
I radar a impulsi monostatici utilizzano la stessa antenna per la trasmissione e la ricezione. Il radar impulsivo trasmette impulsi, alternando un impulso di trasmissione (esempio 1 microsecondo) al relativo tempo di attesa in ricezione (esempio 1 ms, un millisecondo). Durante il tempo di trasmissione il radar non può ricevere: il ricevitore radar viene spento con un interruttore elettronico, chiamato duplexer. Il radar non può ricevere finché non finisce di trasmettere. Il distanza cieca Rmin è la distanza minima che il bersaglio deve rilevare. In questo caso è necessario che l’impulso di trasmissione lasci completamente l’antenna e che l’unità radar accenda il ricevitore. Il tempo di trasmissione τ e il tempo di recupero trecovery dovrebbero essere il più breve possibile, se i bersagli devono essere rilevati nella zona locale.
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I bersagli ad una distanza equivalente alla larghezza d’impulso del radar non vengono rilevati. Un valore tipico di 1 µs di larghezza d’impulso di un radar a corto raggio corrisponde ad una portata minima di circa 150 m, che è generalmente accettabile. Tuttavia, i radar con forme d’onda più lunghe hanno una portata minima relativamente ampia, in particolare i radar a compressione d’impulso, che possono utilizzare lunghezze d’impulso dell’ordine di decine o addirittura di centinaia di microsecondi. Si dice che gli obiettivi a distanze più vicine a questo minimo siano eclissati.